MINO MACCARI
(Siena 1898 - Roma 1989)

Mino Maccari è stato disegnatore satirico, pittore, giornalista, editore. Il padre è professore di lettere. Maccari si laurea in giurisprudenza. Partecipa come ufficiale di complemento alla Prima guerra mondiale. Nel 1922 prende parte alla Marcia su Roma. Nel 1924 inizia a collaborare come grafico al settimanale Il Selvaggio, pubblicando le sue prime linoleografie caricaturali. Tra il 1929 e il ‘31 è a Torino come redattore della Stampa diretta in quel momento da Curzio Malaparte.
Molto intensa la sua presenza, oltre che su
Il Selvaggio, sulle pagine di Quadrivio, L'Italia letteraria, L'Italiano e Omnibus di Longanesi, poi durante la guerra su Primato di Bottai e successivamente sul Mondo di Pannunzio, fino a Documento di Federigo Valli. Numerose le sue cartelle di grafica, fra cui l'Album di Vallecchi (1925), Il trastullo di Strapaese (1928), Linoleum (1931). Illustra La vecchia del Bal Bullier di Antonio Baldini (1934) e nel 1942 pubblica la cartella Album, cui seguono Come quando fuori piove e Il superfluo illustrato.
Fino agli anni Trenta, la partecipazione alle esposizioni non è molto frequente nel 1938 tiene a una personale alla XXI Biennale di Venezia ed espone alla Galleria L'Arcobaleno di Venezia, presentato Roberto Longhi. Nel 1948 ottiene il Premio internazionale dell'incisione alla Biennale veneziana.
Maccari, con la sua opera grafica mette in luce il contrasto tra il mondo intellettuale e la realtà autentica della vita italiana, ne valuta i sintomi, li raggruppa, ne intende il valore documentario, (...) convinto che l’Italia ha il senso della sua storia in funzione del suo avvenire e non deve essere turbata dai ‘problemi’, dalle complicazioni, dalle artificiose e deviatrici ‘necessità’. (F. D’Amico, 1986).