Ruggero Savinio/Vittorio Sereni
STELLA VARIABILE
 
(Ruggero Savinio) Vittorio Sereni, STELLA VARIABILE. Verona, Plain Wrapper Press 1979
In 4° (cm. 30,5x22,5), pp. 80 (8). Con 11 litografie a colori di Ruggero Savinio. Legatura editoriale in cartoncino con titoli impressi. Entro custodia. Prima edizione delle poesie di Sereni in tiratura limitata di 130 esemplari di cui 100 ad personam per i Cento Amici del Libro e firmati da Vittorio Sereni e Ruggero Savinio. La composizione a mano è stata fatta con carattere Spectrum e la carta a tino è della cartiera Miliani di Fabriano. Le litografie di Ruggero Savinio sono state tirate da Giorgio Upiglio in Milano.
Dal Colophon: «Questa edizione di testi di Vittorio Sereni per i Cento Amici del Libro è stata impressa in 130 esemplari con il torchio del Plain Wrapper Press da Richard-Gabriel Rummonds e Alessandro Zanella in Verona. La composizione a mano è stata fatta con carattere Spectrum e la carta a tino è della cartiera Miliani di Fabriano. Le litografie di Ruggero Savinio sono state tirate da Giorgio Upiglio in Milano. Primavera 1979».
Esemplare stampato per Dino Prandi.
Il volume costituisce a tutti gli effetti la prima edizione della raccolta Stella variabile, che vedrà la luce un paio d’anni più tardi presso Garzanti. In apertura, Sereni redige alcune annotazioni in prima persona: «Le pagine che formano questo volume raccolgono testi da me scritti, ad eccezione di uno solo, dopo il ’65. Questa edizione speciale, dovuta all’invito per me del tutto lusinghiero dei Cento Amici del Libro, mi aiuta a fare momentaneamente il punto sullo stato dei testi di cui dispongo, in vista di un libro futuro di cui solo adesso comincio a intravedere i lineamenti e che spero di completare. Per quanto riguarda la parte illustrativa ho pregato Ruggero Savinio di affiancarmi nell’impresa: ho creduto di cogliere nella sua arte, se non un’affinità di fondo o di direzione, alcune analogie tra il suo e il mio sguardo sulle cose. Lo ringrazio caldamente di avere accettato. Il titolo è provvisorio, ma non escludo che venga ripreso per il vero e proprio libro futuro. L’edizione di questa raccolta è dedicata a Dante Isella».
In calce alle poesie, invece, si trova una serie di note esplicative: «LAVORI IN CORSO: I) “e vuoti letti ecc.” riproduce in adattamento italiano due versi della poesia These di William Carlos Williams; III) Ellis Island, centro di sosta e transito per immigranti, porta ufficiale e simbolica per milioni di futuri cittadini statunitensi dal 1892 al 1954, anno in cui il centro fu chiuso. La piccola isola è poi diventata monumento storico in aggiunta alla non lontana Statua della libertà. – LE DONNE: prologo all’immaginario racconto di una storia tra gli anni Trenta e Quaranta. – VENTISEI: brani o singole frasi o monconi di frasi riportati in corsivo appartengono a un vecchio testo inedito e ad altri reperibili in Diario d’Algeria, ’47 e ’65, in Gli immediati dintorni, e infine nel racconto La Cattura, scritto intorno al ’51 e pubblicato molto più tardi in rivista. – UN POSTO DI VACANZA: apparsa in un primo tempo nel n. 1, 1971, dello Almanacco dello Specchio (ed. Mondadori), è stata ripresa in un volumetto del “Pesce d’Oro” (ed. Scheiwiller, ’73) e accompagnata da una lunga nota alla quale rinvio il lettore. Ne riproduco qui solo la parte strettamente esplicativa di alcuni dettagli: I) il “negro che ho tradotto” è il malgascio Jean-Joseph Rabéarivelo. La poesia da cui sono tolte le parole che seguono s’intitola La tua opera; III) i versi poesti “in limine” a questa parte sono miei e appartengono a una poesia rimasta incompiuta parecchi anni fa. Questa a sua volta si richiamava a un’altra mia vecchia poesia Gli squali(in Gli strumenti umani). “Tutto questo … mi adorerai” è una non del tutto indebita appropriazione da parte femminile delle parole con cui, secondo Matteo, il demonio aveva tentato Gesù. “e quasi niuno … si dileguarono”: questa volta l’appropriazione è dell’autore, dalla novella di Nastagio degli Onesti nel Decameron. V) Elio, quasi non c’è bisogno di dirlo, è Elio Vittorini, riapparso nel luogo da noi frequentato insieme a suo tempo. – A VENEZIA CON BIASION: è stata inclusa in precedenza nella cartella fuori commercio A Venezia con Biasion, con sei acqueforti originali di Renzo Biasion. – VERANO E SOLSTIZIO: l’associazione Verano, cimitero di Roma, con el verano, estate in lingua spagnola, è del tutto arbitraria; un po’ meno il riscontro del nome latino della primavera (ver) nella radice del nome spagnolo dell’estate. – REQUIEM: con altro titolo (Ma allora) e con qualche lieve differenza è stata pubblicata nel giornale ticinese “Libera Stampa” che il 2 settembre 1975 dedicava due pagine alla memoria del pittore e scrittore Pietro Salati, da poco scomparso. – REVIVAL: s’intitola L’opzione una specie di mio racconto scritto all’inizio degli anni Sessanta e pubblicato da Scheiwiller nel ’64. È ambientato a Francoforte sul Meno, come del resto la poesia, questa, che vi allude. – DUETTO E VOYEUR: il libro mai letto al quale il sottotitolo allude è Domenica dopo la guerra di Henry Miller. – LUINO-LUVINO: nel secolo scorso Luvino era il nome di Luino, mio paese natale».

Da Verba Picta