RENATO GUTTUSO
(Bagheria 1911 – Roma 1987)
Renato Guttuso, all'anagrafe Aldo Renato Guttuso è stato un pittore e politico italiano impropriamente indicato come esponente del realismo socialista, protagonista della pittura neorealista italiana che si espresse negli artisti del Fronte Nuovo delle Arti.
Figlio di Gioacchino, agrimensore e acquerellista dilettante, e di Giuseppina d'Amico, che preferirono denunciare la nascita a Palermo il 2 gennaio 1912 per contrasti con l'amministrazione comunale di Bagheria dovuti alle idee liberali dei coniugi, il piccolo Renato manifestò precocemente la sua predisposizione alla pittura.
Influenzato dall'hobby del padre e dalla frequentazione dello studio del pittore Domenico Quattrociocchi nonché della bottega del pittore di carri Emilio Murdolo, il giovane Renato incominciò appena tredicenne a datare e firmare i propri quadri. Si trattava per lo più di copie (paesaggisti siciliani dell'Ottocento ma anche pittori francesi come Millet o artisti contemporanei come Carrà), ma non mancavano ritratti originali. Durante l'adolescenza cominciò anche a frequentare lo studio del pittore futurista Pippo Rizzo e gli ambienti artistici palermitani. Nel 1928, appena diciassettenne partecipa alla sua prima mostra collettiva a Palermo.
La sua arte, legata all'espressionismo, fu caratterizzata anche dal forte impegno sociale, che lo portò anche all'esperienza politica come senatore del Partito Comunista Italiano per due legislature, durante la segreteria di Enrico Berlinguer.
I LIBRI
(Renato Guttuso) Angelo Poliziano, DELLA CONGIURA DEI PAZZI - Verona, Officina Bodoni 1955. Stampato per "I Cento Amici del libro" nel testo originale in latino.
(Renato Guttuso) Federico Garcia Lorca, LLANTO POR IGNACIO. Verona, Editiones Dominicae 1963.
(Renato Guttuso) Valerio Zurlini, UNA SERATA ROMANA CON BALTHUS. Reggio Emilia, Prandi 1975.
(Renato Guttuso) Vincenzo Consolo, IL SORRISO DELL’IGNOTO MARINAIO. Verona, Stamperia Valdonega per G. Manusè, 1975.
(Renato Guttuso) Valerio Zurlini, GLI ANNI DELLE IMMAGINI PERDUTE. Reggio Emilia, Prandi 1983.